"... In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo..."

8/14/20241 min leggere

gray concrete pathway between green trees during daytime
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Gesù si rivolge ai suoi discepoli, nel loro complesso.

Altrove, queste parole sono dirette a Pietro. E, concorrono a formare quel modo d'essere della Chiesa, tutto verticista, piramidale, gerarchico, etc...

Ma qui, no: quello che, altrove, viene definito "potere delle chiavi", qui, non è prerogativa petrina, ma di tutta la comunità.

Questo smorza, spegne, diluisce la questione del potere e apre, invece, al servizio, all'esercizio del dono della riconciliazione. Fino a quando, infatti, si attribuisce al solo Pietro questo dono, il dono stesso struttura gerarchie e deleghe. Ma se il dono viene esteso a tutti e l'esercizio di questo dono viene affidato all'intero popolo di Dio, quello della riconciliazione universale diventa il modo d'essere proprio e specifico del cristiano in quanto tale.

E non viene conferito "secondo merito". Diventa, piuttosto, una responsabilità: "Ricordati, cristiano, che se non affronterai e scioglierai, nella vita di ogni giorno, i conflitti e le tensioni, queste resteranno e peseranno sui cuori. Se, invece, farai memoria di ciò che tu stesso hai ricevuto, e che è amore, perdono, abbraccio, riconoscimento, allora sarai capace di offrirne anche agli altri e di costruire una casa comune, abbattendo quei muri che impediscono, tra gli uomini, l'armonia."

Se, lungo la storia, fosse stato chiaro che Pietro esercitava il "potere delle chiavi" al pari di ogni cristiano e non "al di sopra", la Chiesa, oggi, forse, sarebbe diversa. Sarebbe davvero una chiesa sinodale, aperta al mondo intero e, al suo interno, autenticamente circolare e comunionale.