"... Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro..."

Nelle contraddizioni di ogni giorno, a fine giornata, questa parola sana le ferite.

Le stupefacenti cerimonie pontificali di una chiesa che invita i "big" e benedice il "Festino dello spreco", in una terra senza più giovani, senza più reti idriche sufficienti (decenti), soffocata dai rifiuti in ogni angolo e, soprattutto, stroncata dall'ignoranza suicida dei suoi residenti, suonano come bestemmie, quando stasera, con gli scout, in via D'Amelio, ricordavamo Borsellino e l'antimafia e i ragazzi cantavano: "A vent'anni che fai? Resti o vai via?"

Terre stanche e oppresse, come ovunque nel mondo. Pochi brindano, alcuni muoiono, altri li macinano e il resto soffre.

E ti chiedi: Signore, come faccio a venire da te? Come faccio a lasciarmi alle spalle questo amarissimo carnevale e vivere in piena giustizia, verità, amore?

E la risposta la sai: "Cammina, come ho fatto io. Ci incontreremo per strada e ci racconteremo la vita...