"... Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua»..."

8/2/20241 min read

a river running through a lush green countryside
a river running through a lush green countryside

Non serve arrivare ad essere profeti per essere incompresi.

Dobbiamo accettare il fatto che tante decisioni, da noi assunte, non potranno essere comprese fino in fondo da tutti quelli che ci stanno accanto e che non sempre incontreremo il favore o, almeno, la comprensione degli altri. Compresi quelli a noi più intimi.

Non per questo dobbiamo mollare.

Non per ostinazione. Né per autolesionismo. E neppure per narcisismo.

Piuttosto, dobbiamo deciderci a credere in noi stessi.

Nella mia esperienza, a questo obiettivo si arriva quando, scrutandoci con attenzione, lasciando parlare e ascoltando cuore e mente come meglio possiamo e facendoci accompagnare da una guida, sufficientemente libera e liberante, accogliamo le scelte maturate con spontaneità e naturalezza.

Non si tratta, quindi, di vincere sempre o, perlomeno, di non sbagliare mai.

Quando lasciamo che sia la Vita a condurci e non il dovere ammalato né il piacere scriteriato... Quando sentiamo di aver fatto ciò che potevamo per pensare-bene i nostri discernimenti... Quando matura in noi una decisione determinata e chiara, nella consolazione, anche se, intorno, resta il buio... Ecco: quello è il momento di agire.

Nella peggiore delle ipotesi, potremo sempre dire di aver fatto al meglio tutto ciò che dipendeva da noi.