"... furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono..."

8/17/20241 min read

a view of mountains and a lake
a view of mountains and a lake

Chi sta dentro e chi sta fuori.

Lo dicono coloro che si sentono più esperti e decisamente incaricati di aprire e chiudere "rubinetti" non loro.

Il Dio Padre di cui Cristo parla, l'eterno e il vivente, nella storia di Gesù di Nazareth, "si restringeva" fino a fare spazio alla morte, al non-essere-più, al suo radicale alternativo negativo.

Loro no.

I "duri e puri" non vedono l'ora di incontrare un debole, un piccolo, un "resto" per addentargli la giugulare, per dissanguare, sazi del loro perbenismo, ebbri del loro narcisismo e delle loro pompe, pieni di sé e padroni di ciò che non gli appartiene affatto.

Sono quelli che si dicono "gli amici nel Signore" mentre non sanno essere amici tra loro. E, soprattutto, non sanno essere amici degli altri, amici della vita.

Sono quelli che gareggiano (e ricorrono perfino alle madri...) per segnalarsi e sentirsi "i più importanti". Quelli dei posti d'onore.

È innegabile che questa gente esista. Vedete voi a chi somiglia...

Ma è innegabile anche che qualcosa di questo atteggiamento sopravviva anche in ciascuno. Diventa evidente quando non sappiamo/vogliamo mettere a parte l'altro di ciò che nella nostra vita è bellezza, amore, "proprietà".

Quando non sappiamo gioire per il successo dell'altro, ma ne abbiamo invidia.

Quando la nostra fecondità diventa acida chiusura alla vita... E si può continuare...

In tutti questi casi, senza accorgercene, somigliamo tanto a "loro".