"... i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo»..."
Negli ambienti religiosi, purtroppo, "mormorare" è termine tecnico.
Ho potuto sperimentare che anche decisioni importanti e indirizzi di cammino vengono assunti nella superficialità di una mormorazione, che, in quanto tale, diventa "fonte del diritto" e ottiene valore di legge.
Quello della mormorazione, che portò alla morte Cristo stesso, è l'atteggiamento opposto alla "ruminatio", al masticare ("ruminare") continuamente la Parola, riempendo, così, di bontà la bocca, la mente ed il cuore.
Mormorare è svuotarsi di ogni bene per dare spazio al fango e alle sue dinamiche.
Mormorare è anche condurre a processi-farsa, lì dove si ha almeno l'accortezza di celebrarli, perché diventa impossibile distinguere verità e menzogna quando il fango sporca l'acqua dei fatti.
Papa Francesco ha richiamato l'attenzione più volte sulla dinamica tossica del pettegolezzo.
I teologi hanno storto il naso, considerandolo un problema secondario. Quelle comunità, invece, che evidentemente, sono circoli privati o cortili e non comunità, hanno, complessivamente, fatto spallucce e continuato la loro vita, tra ghigni e sorrisini capaci di uccidere la gente.
È "Chiesa in uscita" anche questa, in fondo. Però, per il fatto che, da una Chiesa così, si scappa volentieri!