"... «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo»..."

Rispondere alle pro-vocazioni della vita, della realtà, nelle differenti "vesti" che il mondo e la chiesa propongono, non è mai atto eroico o volontaristico. Tanto nel matrimonio, come nelle vita religiosa, sacerdotale, eremitica... Tanto nel rimanere single, piuttosto che nello scegliere ritiro e castità attraverso voti personali e privati.

La frase epica: "Ti seguirò ovunque!", pertanto, viene ricondotta, nel Vangelo, ad una maggiore attenzione.

Cristo non chiede atti superlativi.

Invita ad uscire dalle "nicchie sicure". Da quelle certezze comode nelle quali ci rifugiamo. E, a volte, tanto un sacerdozio senza motivazione come un matrimonio d'interesse e di noiosa abitudine possono diventare "nicchia comoda" che non ci apre alla generatività e alla fecondità di una vita realmente piena, vera, autentica

La diffidenza di Cristo, quindi, non nasce da un avvertimento del tipo: "Occhio! Vedi che ci vuol coraggio a seguirmi!"

Piuttosto, è un invito a valutare quale sia la qualità della vita che stai vivendo e a cercare lì le pro-vocazioni che ti portano a collocarti o ricollocarti nel fiume degli eventi.

La mia è una "nicchia comoda" o sto davvero cercando una vita piena?