"... Quindi i figli sono liberi..."

8/12/20241 min read

a body of water surrounded by green plants
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A proposito dell'interpretazione di un testo biblico...

I testi fondativi di una tradizione religiosa sono testi che sempre vanno soggetti ad interpretazione. Guai agli integralismi, pretestuosi e presuntuosi.

Nei secoli, le forme e i modi per interpretare questi testi sono stati tra i più disparati e diversificati.

Quello che, qui, io faccio mio, ad esempio, non si preoccupa dei dati degli studi storico-critici dei testi né delle ricostruzioni dei Padri della Chiesa.

Sono interessato a lasciare che la Parola mi interroghi personalmente a partire da termini, espressioni, brevi frasi che mi aiutino a rileggere la mia vita e il mio cammino.

Primo criterio per verificare la bontà della mia preghiera diventa, allora, la coerenza di ciò che prego con la fede della Chiesa, che si condensa nella fede della mia (concreta) comunità. Il secondo criterio è quello della consolazione spirituale: provare pace nel cuore.

Le 5 parole che ho riportato sopra tra virgolette, sono quelle che, oggi, mi hanno più colpito. Con serena indipendenza dal resto del testo evangelico e dai risultati esegetici su di esso, sapere che i figli sono liberi mi aiuta a sentire tutta quanta la bellezza del non vivere più da servo.

Non solo rispetto a Dio, che non chiede servi. Ma libero già rispetto a tutte quelle strutture di potere che, in nome della fede, invece, fanno schiavi, rendono servi. Perché, "o sei come loro, oppure sei fuori".

La libertà dei figli di Dio ci permette di capire se la nostra vita spirituale, la nostra relazione con lui, sta maturando libera e liberante o se stiamo ancora dentro la vecchia logica della "sudditanza religiosa".

Se è vero tutto questo, è chiaro che la mia preghiera non vuole e non potrebbe insegnare nulla a nessuno. Condivido solo ciò che ha senso per me, nel quadro della fede della mia comunità. E invito tutti gli altri a cercare di fare altrettanto, ciascuno con i propri strumenti e la propria vita. E in una comunità concreta, bella, sana nella quale vivere la propria fede.