"...Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova... Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose..."

7/31/20241 min read

silhouette photo of man smoking outdoors
silhouette photo of man smoking outdoors

Insomma, questo "regno dei cieli" è simile a chi cerca e a chi viene cercato.

Quindi, il "regno dei cieli" trova realizzazione, pienezza, in una reciproca ricerca, tra l'assoluto e chi, in sé, lo ospita.

L'assoluto è, per l'uomo, origine, senso, fondamento, radice. E l'uomo lo cerca per fare piena la sua vita.

Ma anche la vita dell'uomo è preziosa per l'assoluto, giacché la abita e in essa si manifesta, prende corpo, si ex-pone, si scommette.

Regno dei cieli, allora, non è realtà ultra-terrena da conquistare a forza di pratiche magiche, e non è neppure realtà intra-terrena, orribilmente identificabile con il Regno-Chiesa, i suoi re e le sue corti...

Regno dei cieli è questo continuo cercarsi, tra Dio e l'uomo, che fa piena la vita dell'uomo, ma dà anche senso alla scommessa di Dio su di lui. Siamo parte di un qualcosa di molto, molto più grande...

Prenderne coscienza oggi, nell'ultimo 31 luglio in cui festeggio Sant'Ignazio da gesuita, mi consola. Stiamo dentro orizzonti più grandi delle etichette che ci attaccano e ci attacchiamo.

Stiamo dentro una "vita" che vale la vita di Dio e una "relazione" con lui che non sarebbe "relazione" se non ci fossimo anche noi. E noi così.