"...nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro..."
Questa domenica il Vangelo mi provoca, con freschezza, su ciò che porto, con me, in cammino.
La preoccupazione per il pane è quella di chi teme per il presente. Non sia una zavorra.
La preoccupazione per la sacca è quella di chi mette da parte per il futuro. Non sia una zavorra.
La preoccupazione per il denaro è quella di chi ha accumulato nel passato. Non sia una zavorra.
Tendiamo a sottolineare l'importanza del presente quando siamo incapaci di accettare il passato.
Tendiamo a guardare al futuro quando il presente ci atterra. E tendiamo a rifugiarci nel passato quando il futuro ci fa paura.
Ma ogni tempo è chiamato ad essere ridimensionato, perché il bastone è l'unico vero amico del pellegrino solitario.
Quel bastone racconta l'importanza delle relazioni vere, autentiche, quelle che danno vita e che non guardano al tempo. Seguono solo il tuo ritmo. Scacciano i cani delle paure. Sostengono il passo nelle incertezze. Rompono il silenzio delle giornate.
Quel bastone. Quei bastoni. Bastano.